Disvelamento e rinascita
Con la falsa moneta finisce la ribellione a Dio e inizia il ritorno degli uomini a Dio
Aprile 2025: le colonie di oltreoceano in guerra con Londra hanno prima fatto tornare l’oro moneta; e poi le hanno sottratto la possibilità di creare dal nulla l’unica moneta accettata in tutto il mondo per scambiarsi beni - il tallero delle colonie - distruggendo così le banche europee e le immense ricchezze delle famiglie nobili europee che le posseggono tutte, sin dalla loro fondazione.
L’oro sfonda tutti i valori precedenti espressi in falsa moneta, e la distrugge.
E con la fine della falsa moneta: la perfida carta moneta - cioè la falsa moneta inventata insieme a #Firenze dagli usurai italiani e nelle #Fiandre da quelli olandesi nel XV secolo - finiscono i mille anni di ribellione a Dio dell’Italia, deflagrati nel 1054 con il folle scisma del Patriarcato di Roma dalla Chiesa.
Primo, l’oro torna moneta
In silenzio, qualcuno ha imposto alle banche di riclassificare l'oro che diventa tier1, nella povera lingua dei normanni.
E così, il 28 giugno 2021 - nonostante "molteplici rinvii" - entra in vigore una strana "riforma". Qualcuno - che non ama né le banche né le famiglie loro padrone - ha imposto che in Europa - dove tutto è nato - la riforma entri pienamente in vigore l'1 gennaio 2025.
L'oro diventa un "asset Tier1", come il denaro o le obbligazioni statali più liquide.
Fino ad allora, i banchieri che hanno creato il giochino dell'emissione della "nota di banca" prima a fronte di un deposito di oro e poi di nulla (la moneta fiat) - erano riusciti a far classificare l'oro come Tier3, cioè come “asset che includono strumenti complessi la cui valutazione può essere incerta”.
Questo qualcuno lavora e conosce il mercato finanziario. Perché con la "riforma" fotte a Londra pure il giochino dell'oro di carta, insieme delle contrattazioni finanziarie sull'oro che verrà: che diventa Tier3.
"Unallocated gold". Cioè, oro inesistente. Inutile a chiudere i bilanci delle banche, e a farci speculazione per ribassarne il prezzo.
Ario, Sant’Anselmo e Trotzkij
Il 21 aprile del falso calendario voluto da Roma è il giorno dedicato da Roma al vero padre della scolastica applicata al Signore, il lombardo Anselmo Gisliberti nato ad Aosta, poi vescovo di Canterbury nominato dal Re d’Inghilterra. E’ lui ad applicare la dialettica al Verbo. E’ lui che inizia la farsa delle “dimostrazioni” applicate al Verbo.
Della scolastica sono figlie tanto la falsa moneta che il trotzkismo. Il tempo del disvelamento apertosi nel 2022 svela infatti tutto. “Un Dio spiegabile cesserebbe di essere Dio” aveva detto definitivo S. Atanasio, padre della Chiesa.
Ansemo d’Aosta e Canterbury si oppone, come prima Ario, e poi Trotzkij: la ragione può provare l’esistenza di Dio (così come la sua inesistenza, diranno Mordechai e Bronstein). Così, Anselmo applica a Dio un sillogismo:
“Dio è l'essere di cui non si può pensare il maggiore; il concetto di tale essere è nella nostra mente, ma tale essere deve esistere anche nella realtà, fuori della nostra mente, perché, se esistesse solo nella mente, se ne potrebbe pensare un altro maggiore, uno, cioè, che esistesse non solo nella mente, ma anche nella realtà fuori di essa”.
E’ esattamente questa folle, continua fede nella ragione preferita allo Spirito Santo dell’uomo decaduto che si pretende capace di “analizzare” e “comprendere” Dio che condannerà l’Europa e la Germania, di cui il longobardo Gisliberti è espressione, a divenire vittima dell’usura di stato nota come moneta creata (“emessa”) dal nulla.
Emessa, naturalmente, dalle famiglie padrone, e prestata a debito all’intera comunità con la “banca centrale”.
Occorreva infatti che gli uomini fossero resi ciechi dalla scolastica latina applicata a Dio, che trasforma Dio - Verbo incarnato - in un’idea astratta. un essere remoto e impersonale, la cui esistenza deve essere provata con argomenti metafisici. Cioè con rappresentazioni.
Il denaro non più come oro. Ma come rappresentazione dell’oro: carta moneta emessa ad libitum dalle famiglie padrone tramite le loro “banche centrali”.
E’ il trionfo dell’arianesimo. Di cui dirà tutto Padre Cirillo sul Monte Athos:
“Nel suo orgoglio l’uomo europeo si è preteso Dio, si è voluto misura di tutte le cose, ha negato tutto ciò che lo supera o che non può comprendere alla luce della sua ragione. Se ammette ancora il Cristo, lo fa in quanto uomo, non in quanto Dio supremo. È una macchia nell’occhio della Chiesa, una cattiva dottrina che si chiama Arianesimo… Il Cristo è vero Dio consustanziale al padre; ecco perché è Salvatore, Redentore e Signore. Negando la consustanzialità l’Arianesimo priva Dio della Sua divinità. Pretende di spiegare Dio con la sola intelligenza umana decaduta… La logica è incapace di comprendere l’incomprensibile, di raggiungere l’irraggiungibile. E oggi il pensiero moderno riducendo tutto all’uomo, compreso il Tutto, ha risuscitato l’Arianesimo nella sua gloria… Tutta la cultura occidentale ne è impregnata; da qui la lotta contro lo Spirito… che essa combatte vigorosamente con le armi del positivismo e del relativismo”.
Banca centrale trotzkista
La banca centrale d’Inghilterra è la prima ad aver cessato di emettere carta moneta a fronte di oro posseduto. Alle famiglie però interessa solo l’oro. Così l’Inghilterra ha imposto al mondo il “gold standard”: i Paesi commerciano usando moneta convertibile “a vista” in oro.
Vi aderisce ovviamente anche il Paese più grande del mondo, la Russia con il suo impero. Nel 1897, il grande Witte emette il rublo d’oro, ancora oggi ricercatissimo.
Non va bene. Finanziati dalle banche delle colonie, Ulianov (Lenin) e Bronstein (Trotkij) prendono il potere ed uccidono lo Zar e la Famiglia reale.
Preso il potere nel 1921 fondano la GOSBANK (Gosudarstvehnij Bank): la banca centrale russa (“sovietica”): compito, assicurarsi che il glorioso popolo russo residente nel Paese più ricco del mondo viva in “dignitosa povertà” per sempre.
Il metodo è il solito: la banca centrale curerà la creazione (“emissione”) dal nulla del rublo dal 1921 al 1991.
Essendo emesso non a fronte di oro come avveniva con il rublo d’oro del grande Witte, nessuno al mondo accettava o accetterà mai il rublo trotzkista della Gosbank.
Preso il potere nel 1924, e realizzato che né America né Germania gli vendevano nulla per reindustrializzare e riarmare la Russia distrutta in 7 anni di guerra civile trotkzkista (1917-24), il Generalissimo prima vende in cambio di dollari e franchi svizzeri tutto l’oro dello Zar.
E poi, finge di intervenire in Spagna dove Trotkzij ha fatto scoppiare la guerra civile.
La Spagna trabocca dell’oro trasferito dall’America spagnola (“latina”) in 3 secoli di dominio: finisce tutto in Russia “riparato” dal governo “repubblicano”. Il Generalissimo lo userà per pagare alle colonie il riarmo con cui dovrà fronteggiare la folle invasione tedesca.
A fotterglielo, naturalmente, il Generalissimo manda un fiorentino. Il compagno Giulio Cerreti, classe 1903, di Sesto Fiorentino: «Già operaio meccanico, autodidatta, entrato nel Pci nel 1921, nel 1927 rifugiato in Francia, dirigente dei gruppi di operai italiani emigrati nella Francia del sud. Noto ai compagni italiani come Sergio Toscani, Pierre Allard o Jacques Martel per i francesi. crea, ex novo, un sistema per riempire le casse sovietiche con il big business della guerra di Spagna. Fonda la France-Navigation: in apparenza, una normale società capitalistica di armatori commerciali; nella realtà, una branca finanziaria operativa e coperta del Comintern che si occupa di trasportare e far pervenire ai repubblicani le armi e i rifornimenti acquistati sul mercato internazionale. Sui conti correnti della France-Navigation, presso gli istituti di credito del Comintern a Parigi e Londra, viene depositata oltre la metà del tesoro di Spagna. Si tratta di 720 tonnellate di oro e di argento del Banco de España che i repubblicani fanno pervenire a Stalin, come ‘fondo di garanzia» sugli acquisti’».
Il valore dell'oro spagnolo, trasportato su 4 navi russe nei porti russi tanto dell’Artico che del Mar Nero, verrà valutato nel 1997 nell'ordine di 21.000 miliardi di lire. Ma allora l’oro valeva ben poco. Nel 1997, tuttavia, il prezzo dell'oro oscillava tra i 300 e i 500 dollari per oncia. Oggi è a un passo dai 3500 dollari.
Trotkzista in via ufficiale o meno, la banca centrale emetta tutta la carta che desidera: gli usurai desiderano solo oro.
Colonie, Catai, e Russia hanno detto no
Varoufakis, trotzkista in gioventù come buona parte dei Greci che hanno distrutto il loro povero Paese occupato da Londra nel 1945, poi economista e ministro delle finanze del governo di occupazione liquidato dalla Germania revanscista nel 2015 come racconterà ancora scosso, visita il Catai al tempo del disvelamento.
E parla.
“La guerra”, spiega, “riguarda il controllo del sistema dei pagamenti internazionale. La Cina è l’unico paese al mondo in grado di creare un sistema dei pagamenti internazionale alternativo. Qui in Cina pagate con WeChat e il cellulare. Ma le banche non trattengono nulla. In America big tech vuole lo stesso: far fuori le banche come intermediari di fatto parassiti di ogni singolo pagamento, che ad ogni transazione di denaro trattengono qualcosa.”
A parte i soliti deliri sulla “guerra nucleare” e altre amenità trotzkiste, la guerra, in realtà, riguarda l’emissione del denaro. Che i signori europei avrebbero voluto centralizzare ulteriormente, rendendo il denaro digitale.
Colonie, Catai, e Russia hanno detto no: sono già state abbastanza distrutte dal denaro emesso a fronte di nulla. La guerra, se la facciano gli europei e le loro popolazioni distrutte ed effemminate, se credono.
Si torna al gold standard, in cui alla voce “gold” accanto all’oro, compariranno i beni industriali e quelli agricoli. La farsa dei dazi varati, e poi sospesi, ma mantenuti dalle colonie al Catai ha già ottenuto il suo effetto. Ovviamente concordato con il Catai.
L’export del Catai va tutto in Germania e in Europa, dove cancellerà ciò che resta dell’industria europea in massimo 36 mesi.
E’ la nuova Yalta, che procede dalla liquidazione dell’arianesimo e del delirio di onnipotenza europei.